ARETINO Pietro (1492 - 1556)

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AL MAGNANIMO SIGNOR COSIMO DEI MEDICI PRINCIPE DI BUONA VOLONTATE IL TERZO LIBRO DE LE LETTERE DI MESSER PIETRO ARETINO

Specifiche

  • Autore:

    ARETINO Pietro (1492 - 1556)

  • Titolo:

    AL MAGNANIMO SIGNOR COSIMO DEI MEDICI PRINCIPE DI BUONA VOLONTATE IL TERZO LIBRO DE LE LETTERE DI MESSER PIETRO ARETINO

  • Luogo: VINEGIA
  • Editore: GABRIEL GIOLITO DE’ FERRARI
  • Data: 1546
  • Formato: In-8° (160 x 110 mm)
  • Cfr. Bibliografico: Cfr. Basso, pp. 45-46; Bongi, I, pp. 109-111; Edit 16, CNCE 2464; Index Aureliensis, 107.098; Quondam, p. 287; F.M. Bertolo, Aretino e la stampa. Strategie di autopromozione a Venezia nel Cinquecento, (Roma, 2003), pp. 98-101;

Prezzo: € 3.000,00



Descrizione prodotto

 Legatura tardo ottocentesca  in pieno marocchino rosso, triplice filettatura in oro ai piatti. Dorso a cinque nervi con autore, titolo, data, luogo e fregi in oro; tagli dorati.  Al contropiatto anteriore, ex-libris Del Pollaio di Piero Casini. 328, (6) carte numerate. A-Z8, Aa-Ss8, Tt6. Marca tipografica al frontespizio ed in fine al volume. PRIMA EDIZIONE, seconda emissione, del Terzo libro de Le Lettere di Aretino, edito da Ludovico Domenichi e dedicato dall’autore al Gran Duca di Toscana, l'opera contiene 722 lettere disposte in ordine cronologico e scritte tra il 1542 e il 1546.  Esemplare in eccellenti condizioni conservative, piccoli interventi di restauro alle prime carte, tracce di sporco all’ultima carta; molto elegante la legatura. “La prima ed unica edizione cinquecentesca di Lettere III, seguita solo dalla ristampa parigina del 1609, si deve a Gabriel Giolito de' Ferrari […] Lettere III si presenta dunque in una nuova veste editoriale, graficamente più curata rispetto alle edizioni Marcolini sin dall'elegante disegno del corsivo utilizzato per il testo, distinto dal corsivo calligrafico – di corpo maggiore – adoperato nella dedicatoria a Cosimo de' Medici […] Nel caso di Lettere III la revisione del testo venne affidata a Ludovico Domenichi […] La stampa del volume, per quel che è dato sapere, dovette durare all'incirca 4 mesi (novembre 1545-febbraio 1546), con i consueti ripensamenti a tiratura avviata puntualmente registrati dagli stati diversi di alcune forme. Al cambiamento di giudizio nei confronti dei Farnese si deve la ricomposizione di almeno 4 forme tipografiche, con variazioni sostanziali nella lezione del testo dettate dall'opportunità di mitigare il giudizio verso la famiglia papale, probabilmente nell'ipotesi di un appoggio per il cardinalato. Non si può parlare in questo caso di due diverse emissioni, quanto piuttosto di stati diversi di alcune forme tipografiche, i cui differenti fogli di stampa andarono a comporre gli esemplari pervenuti. Due lettere (III, 467 e 568) vennero interamente sostituite nel passaggio da uno stato all'altro della forma, comprovando anche in questo caso come la partecipazione di Aretino alle fasi di stampa fosse costante e tempestiva, così da intervenire – modificando alcuni giudizi – sulle situazioni correnti a seconda del loro evolversi […] Domenichi, paternamente considerato da Aretino ‘giovane di somma bontà e virtù', dovette assecondare i ripensamenti del maestro controllando da vicino le continue interruzioni della tiratura, con tutti i rischi che esse potevano comportare per l'integrità della composizione tipografica. A lavoro concluso, gli venne affidato l'incarico di presentare Lettere III a Cosimo I, dedicatario del volume, occasione che Domenichi sfruttò immediatamente per introdursi nell'ambiente fiorentino” (Bertolo, op. cit., pp. 95-98). “Tutti i libri di Lettere dell'Aretino, dal secondo in poi, recano la dedica anche nel titolo, con quello che sembra un crescendo di magniloquenza: il secondo libro è semplicemente intitolato ‘Al Sacratissimo re d'Inghilterra'; il titolo del terzo e quarto libro ha in aggiunta anche un epiteto per il dedicatario ‘Al Magnanimo Signor Cosimo de i Medici, principe di buona volontade' e ‘al Magnanimo Signor Giovan Carlo Affaetati, gentilhuom senza pari'; [...] Il terzo libro delle Lettere, che verrà stampato da Gabriele Giolito sotto la supervisione di Lodovico Domenichi, Aretino lo dedicherà a Cosimo I de' Medici, che, come scrive Larivaille, era ‘il primo dei [suoi] dedicatari', ma anche il principe ‘nel quale aveva creduto a priori di poter riporre le più fondate speranze' e dal quale ‘dovrà subire le più cocenti delusioni'. La dedica del terzo libro è come sempre preparata da missive che poi confluiscono nel libro stesso: in particolare, nella lettera al signor Giuliano Salviati dell'aprile 1545, Aretino sostiene che, vista la nota munificenza del Granduca e della sua consorte, Eleonora di Toledo, ha ‘fatto voto di non mettere più in luce alcuna sua opera, che non sia dedicata ai lor nomi' [...] Se a Enrico VIII si addiceva ‘il titolo di Deitade' Cosimo I è ‘quasi immagine di deitade vera'; ridotto è però lo spazio riservato alla vera e propria lode del dedicatario, visto che tutta la prima parte della non lunghissima dedica è occupata da una serie di variazioni sul tema della corrispondenza tra la dedica del volume e la fiamma votiva che si accende davanti alle divinità. Solo avviandosi alla conclusione dell'epistola l'Aretino riporta quella che sostiene essere la communis opinio sul granduca di Toscana: ‘ch'è tanta la felicità di senno ne la vostra gioventù fortunata, che in la ragion certa non dimandate consiglio altrui e in la dubiosa non deliberate solo; usando a chi la chiede giustizia, e misericordia a chi la merita'. Egli ricorda inoltre la sua equanimità e la sua generosità e finisce con un accenno a Giovanni dalla Bande Nere, ‘padre vostro immortale dal qual (dopo Iddio) dipendeva la speranza d'ogni mio desiderio' ” (C. Schiavon, Una via d'accesso agli epistolari. Le dediche dei libri di lettere d'autore nel Cinquecento. Prima parte, in: “Margini. Giornale della dedica e altro”, 3, 2009, pp. 10 e 18-19)

ENG.

Late XIX century full red morocco, triple gilt fillets on the covers. Spine with author, title, date, place and gilt decoration; gilt edges. Ex-libris “Del Pollaio di Piero Casini”. 328, (6) numbered leaves. First edition, second issue, of the Third Book of Le Lettere di Aretino, edited by Ludovico Domenichi and dedicated by the author to the Grand Duke of Tuscany, the work contains 722 letters arranged in chronological order and written between 1542 and 1546. Copy in excellent condition, minor restoration work on the first leaves, traces of dirt on the last leaf.

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