• 

Specifiche

• Autore:

  MANZU' Giacomo, Giacomo Manzoni ( 1908 - 1991 )

• Titolo:

  ULISSE

• Data: 1981
• Formato: mm 510 x 690 (il foglio) mm 445 x 345 (l'impressione)

Descrizione prodotto

Incisione originale a colori  eseguita all'acquatinta. Al di sotto della matrice, a sinistra  firma a matita dell'autore, a destra numerazione 73/100.  Manzù è considerato uno dei tre "Maestri" della nuova rinascenza della scultura italiana insieme con Arturo Martini e Marino Marini. Fin dai suoi esordi artistici la grafica di Manzù risveglia l'attenzione della critica, il 1934 fu l'anno della "svolta" in cui conseguì la completa padronanza dell'uso dell'acquaforte. Dall'uso magistrale di questa tecnica per la definizione di luci ed ombre, all' impiego congiunto di acquaforte e acquatinta nel primo Autoritratto con modella sulle ginocchia, alla citazione chiaroscurale di Rembrandt nell'acquaforte Bagnante,  il linguaggio artistico di Manzù dalla metà degli anni trenta subisce una rapida metamorfosi evolutiva, inclusiva di tutte le tecniche artistiche da lui adoperate, alla conquista di quell'equilibrio formale e compositivo destinato a costituire la caratteristica principale della sua intera opera. Ogni deformazione anatomica, ogni alterazione plastica in Manzù, fin dalla fase del "primitivismo", non è un fatto casuale, rientrando al contrario in un preciso percorso d'indagine conoscitiva che mira , un passo dopo l'altro, ad impadronirsi sempre più dell'intima struttura formale delle figurazioni. Tavola raffigurante Ulisse, eroe greco re di Itaca. Nell'Iliade è il fedele collaboratore di Agamennone, prode  guerriero. Nell'Odissea, della quale è il protagonista, appare animato da sincera nostalgia della patria e della famiglia, teso a escogitare vie di scampo per sé e per i suoi, protetto e guidato dalla dea Atena nelle sue avventure presso popoli sconosciuti e negli incontri con mostri, tra gli altri, i Feaci, i Ciconi, i Lotofagi, il Ciclope Polifemo, Eolo, la maga Circe, le Sirene, Scilla e Cariddi,  i Feaci. Tornato a Itaca, con l'aiuto del figlio Telemaco uccide i Proci, pretendenti della fedele moglie Penelope . Esemplare in barbe ed in buone condizioni conservative.