VUE D'OPTIQUE (secolo XVIII)

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VÜE PERSPECTIVE DE LA PLACE S.T CHARLES DE TURIN, ET DE LA PORTE NEUVE, DANS L'ELOIGNEMENT.

Specifiche

  • Autore:

    VUE D'OPTIQUE (secolo XVIII)

  • Titolo:

    VÜE PERSPECTIVE DE LA PLACE S.T CHARLES DE TURIN, ET DE LA PORTE NEUVE, DANS L'ELOIGNEMENT.

  • Luogo: A PARIS
  • Editore: CHEZ DAUMONT
  • Data: metà del secolo XVIII
  • Formato: mm 285 x 418 pi� marg.
  • Cfr. Bibliografico: Cfr. PEYROT A., "Torino nei secoli [...]", Torino 1965

Prezzo: € 800,00



Descrizione prodotto

Incisione originale eseguita all'acquaforte su matrice di rame, dalla vivace e caratteristica acquerellatura coeva in più colori. In lastra, sotto la parte figurata, titolo e indirizzo dello stampatore; sopra la parte figurata, altra versione del titolo impressa in controparte. La tavola, con animazione di personaggi a piedi e in carrozza, raffigura piazza San Carlo a Torino, con le due chiese di Santa Cristina e San Carlo e Porta Nuova sullo sfondo. L'opera è riconoscibile, per la legenda in controparte e per la peculiare coloritura, come un bell'esempio di vue d'optique, destinata ad essere esposta alla luce artificiale dello strumento detto "lanterna magica". Il soggetto della veduta urbana era privilegiato in questo genere di pubblicazioni, perché rispondeva perfettamente all'amore per i viaggi tipico del Settecento.  La stamperia Daumont era celebre per le vedute prospettiche dette "vues d'optique", e si distinse nella ricercata esecuzione di "imagerie populaire". In Italia, il più rinomato editore di questo genere fu la Bottega dei Remondini, di Bassano.  Nel corso del XVIII secolo, le "vues d'optique" o "viste prospettiche" furono estremamente popolari in Europa, sviluppando rapidamente un forte collezionismo.  In genere queste stampe raffiguravano vedute di città o paesaggi, ed erano in formato orizzontale e non infrequentemente venivano traforate per permetterne l'illuminazione con effetto notturno ed utilizzate per la cosiddetta lanterna magica.  Non è pertanto insolito che le scene mostrate rechino a volte un titolo in controparte, per favorirne  l'immediata lettura attraverso gli specchi dello zagroscopio. Le "vues d'optique" sono state il primo mezzo per divulgare  la conoscenza delle città del mondo al vasto pubblico che non poteva permettersi di viaggiare. Gli artisti e incisori che hanno creato queste stampe raramente erano a conoscenza di prima mano delle scene raffigurate, quindi i panorami erano spesso non accurati.  . Esemplare in buono stato conservativo.

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