Allarme di Cena, ex presidente degli antiquari piemontesi
“Da anni chiediamo un confronto senza essere ascoltati”
MARINA PAGLIERI
Da pochi giorni è tornato da New York, dove ha riscosso un buon successo all’ultima edizione dell’«Antiquarian
Book Fair». E sta per partecipare alla Mostra internazionale di libri antichi e di pregio che aprirà a Milano venerdì. Roberto Cena, titolare con il figlio Luca della libreria antiquaria «Il Cartiglio» di via Po, già presidente
dell’Associazione Piemontese Antiquari, continua a portare in giro i suoi incunaboli e volumi rari. Ma non nasconde il fatto che quel mondo non sta vivendo in Italia un periodo felice, nonostante a Torino ancora resista un numero quasi da primato di botteghe e studi bibliografici, rispetto al resto del Paese.
Roberto Cena, come sta il mercato dei libri antichi? «Il mercato è cambiato molto da noi negli ultimi dieci anni: le difficoltà economiche hanno portato a una selezione dei clienti, stringendo e verticalizzando la piramide. La migliore mostra al mondo, un tempo a Milano, è ora quella di New York a cui abbiamo appena partecipato. Là le biblioteche pubbliche sono presenti in forze e comprano, così come i direttori dei principali istituti e i grandi collezionisti privati, molti dei quali, con spirito da mecenati, rendono le loro raccolte fruibili dal pubblico».
È un altro mondo? «Sì, ma è un mondo che ho conosciuto anche qui in altri tempi. Ci si dovrebbe chiedere perché il nostro Paese sia scivolato così indietro e provare a trovare correttivi adeguati, in modo tale
che da esportatori dei libri migliori torniamo a essere importatoriarricchendo di nuovo il patrimonio
italiano come abbiamo fatto per anni. E creando una nuova generazione di collezionisti ».
Quali sono le maggiori difficoltà? «Il mercato italiano è troppo appesantito, dalla crisi economica
e da un eccesso di burocrazia. Il dover comunicare i dati fiscali per acquisti, pure ovviamente leciti
e tracciati, superiori ai 3600 euro, non incoraggia certo gli acquirenti. Dobbiamo chiedere il permesso di esportazione alla soprintendenza per i libri e le stampe che hanno più di 50 anni, una follia che pregiudica le vendite su internet per i libri minori, gravati dai costi per l’esportazione e da tempi di attesa, così come
non possiamo vendere a stranieri di passaggio senza avere richiesto la licenza di esportazione. È poi la recente riesumazione da parte del ministero di una circolare del 1974, mai applicata, che vieta l’esportazione di autografi manoscritti antecedenti il 1815. Che senso ha? Sono anni che la mia categoria prova ad
aprire un confronto serio su tali argomenti, ma senza risultato».
Che cosa si aspetta dalla mostra di Milano? «È la più significativa che questo settore possa esprimere oggi in Italia, un tentativo serio di divulgare la conoscenza, lo studio e il possesso di meraviglie bibliografiche
spesso di grande rarità e bellezza. Ma avrà 35 espositori, a New York erano 200. C’è una cosa che vorrei aggiungere».
Ovvero? «Non voglio limitarmi a presentare un cahier de doléance, bensì segnalare una crisi che investe
tutto il mercato antiquario, non solo quello dei libri».
21 Marzo 2017
“Per il superiore interesse dello Stato” il carteggio tra Camillo Benso di Cavour e Ottavio Thaon di Revel, cronaca di un’operazione di rifinanziamento del debito del Regno di Sardegna, 1851
Mai titolo di una conferenza fu più opportuno e rispondente alle passate e attuali congiunture.
Martedì 8 novembre, nella sala conferenze dell’Archivio di Stato di Torino in Piazzetta Mollino 1, Il direttore Monica Grossi ha presentato la nuova acquisizione, da parte della Soprintendenza Archivistica del Piemonte, di un fondo di carte private di Ottavio Thaon di Revel, avvenuta su segnalazione di Roberto Cena, della Libreria antiquaria “Il Cartiglio” di Torino, già protagonista dell’acquisizione dei diari di Cavour da parte della Fondazione Cavour di Santena, avvenuta appena un anno fa. A dimostrazione che, anche per quanto concerne la tutela e la conservazione, il prevalere del “superiore interesse dello Stato” e la collaborazione tra pubblico e privato possono condurre a risultati di soddisfazione per tutte le parti coinvolte, a vantaggio della fruizione di studiosi e cittadini.
I documenti ora ritrovati sono alcune delle carte di Ottavio Thaon di Revel (1803-1868), Primo Segretario di Stato alle Finanze, poi Ministro delle Finanze e Senatore, già appartenenti all’archivio della famiglia Thaon di Revel (sec. XIV-1910), originariamente conservato presso la villa di famiglia a S. Raffaele Cimena (To). L’archivio era composto per lo più da documenti relativi all’amministrazione dei beni di famiglia, dalle carte attinenti l’attività politica di Ottavio e da complessi archivistici di famiglie legate ai Thaon di Revel da rapporti di parentela.
I documenti in questione, con molta probabilità erano già conservati separatamente, quando nel 1969, il conte Carlo Francesco Thaon di Revel chiese ed ottenne di depositare le carte di famiglia presso l’Archivio di Stato di Torino (riordinate in 161 faldoni e sommariamente inventariate nel 1976). La dispersione degli scritti a carattere politico, avvenuta o perché lo stesso Ottavio conservava separatamente i carteggi di carattere pubblico da quelli relativi agli affari famigliari, o perché gli eredi, attribuendogli un particolare valore in relazione alla rilevanza storica del ministro Thaon di Revel, scorporarono tali documenti dall’archivio, trova ora ricomposizione.
Parte della corrispondenza politica di Ottavio Thaon di Revel, un complesso documentario composto da 1271 carte ordinate in 60 fascicoli, era già ricomparsa sul mercato antiquario, messa all’asta da Christie’s a Roma, il 10 aprile 1990; in tale occasione il fondo venne acquistato dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio e consegnato all’Archivio di Stato di Torino, sua collocazione naturale.
Si ritiene che i documenti ora ritrovati, attinenti alla vicenda del prestito internazionale trattato da Ottavio Thaon di Revel nel 1851 a Londra su incarico del governo sardo, furono trattenuti dal conte Carlo Francesco e successivamente alla sua morte, avvenuta nel 1973, passarono nelle mani degli eredi Maurizio, Maria Teresa, Maria Grazia, Paola, Ludovica, Gabriella.
Nella primavera del 2016, Maria Grazia Thaon di Revel e il fratello Maurizio hanno ceduto la totalità delle carte superstiti all’antiquario torinese Roberto Cena, che ha segnalato la disponibilità dei beni alla Soprintendenza Archivistica; su proposta di quest’ultima, ricevuto parere favorevole dell’Archivio di Stato di Torino, nell’ottobre 2016, la Direzione Generale Archivi del MiBACT ha acquistato il complesso archivistico (per la cifra di 22500 euro, valutazione in linea con il mercato), consentendo il ricongiungimento di questi documenti alla restante parte dell’archivio della famiglia, già conservato presso l’Archivio di Stato.
L’esistenza delle carte era già nota a partire dalla fine del XIX secolo, quando le lettere inviate da Cavour a Ottavio Thaon di Revel furono trascritte e pubblicate dallo storico Luigi Chiala (volume del 1883 intitolato Lettere edite e inedite di Camillo Cavour). Tra le carte ora acquistate vi è una lettera dello stesso Chiala, in cui lo storico riferisce di restituire alla famiglia Thaon di Revel 35 lettere di Cavour che gli erano state prestate. Dobbiamo dunque pensare che il carteggio, comprendente le lettere di Cavour, fosse tenuto in particolare conto dalla famiglia e per questo non sia stato compreso nel versamento del 1969.
A distanza di quasi un secolo dall’edizione di Chiala, gli storici Carlo Pischedda e Clotilde Rivolta ebbero nuovamente accesso all’archivio in qualità di curatori dell’epistolario cavouriano per la Commissione nazionale per la pubblicazione dei carteggi di Camillo Cavour; gli esiti della ricerca furono editi solo successivamente in Camillo Cavour, Volume VIII, 1983. A questa verifica non risultarono però presenti tutte le lettere visionate dal Chiala: 11 esemplari inviati da Cavour a Thaon di Revel erano infatti irreperibili e per l’edizione gli autori dovettero far riferimento ai testi pubblicati nella precedente edizione.
La segnalazione di Roberto Cena ha consentito dunque alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e al responsabile Giuseppe Banfo di ricostruire le complesse vicende del fondo documentale e di accertarne l’autenticità e la rilevante importanza per il patrimonio culturale nazionale.
Il nucleo di documenti integra il fondo della famiglia Thaon di Revel e fornisce materiale prezioso per lo studio e l’approfondimento di questa fase storica e delle personalità di Camillo Benso di Cavour e Ottavio Thaon di Revel.
Raffaella Tione ( per la Gazzetta di Torino - http://www.gazzettatorino.it/16116-2/ )
26 Novembre 2016
TUTTA LA SCIENZA DELL'INGEGNERE: Passano da Christie'sil 13 luglio 100 meraviglie di bibliofilia scientifica dalle collezioni dell'imprenditore e filantropo Giancarlo Beltrame. La Libreria Il Cartiglio, consulente ed advisor della famiglia Beltrame, favorisce la donazione di oltre 300 libri alla Biblioteca Civica Bertoliana.
12 Luglio 2016
Hai un libro antico oppure un'opera d'arte e vuoi conoscerne il valore?