TESAURO Emanuele (Torino 1591 - 1675)
- DEL REGNO D'ITALIA SOTTO I BARBARI EPITOME [...] CON LE ANNOTATIONI DELL'ABBATE D. VALERIANO CASTIGLIONE [...].TESAURO Emanuele (Torino 1591 - 1675)
Solida legatura coeva in piena pergamena rigida, con unghie; dorso a cinque nervi rilevati, recante in testa tassello con titolo e autore impressi in oro. (6) - 225 - (1) - 138 - (2) - 26 - (2) pagine numerate, compresi l'occhietto, il frontespizio (inciso con sontuosa cornice rappresentante putti in atto di reggere stemmi), nonché la lettera dedicatoria dell'autore a Carlo Emanuele II duca di Savoia. Nell'ultima carta non numerata: al recto, marca tipografica silografata e indicazione dello stampatore con data 1663; al verso, indice delle illustrazioni. Testo in lingua italiana e carattere prevalentemente tondo. Capilettera decorati a racemi e sontuosi fregi tipografici silografati (talora a piena pagina). Numerose tavole fuori testo, incise su rame: 1 tavola di soggetto allegorico collocata dopo il frontespizio, nonché 3 tavole di soggetto storico e allegorico dopo l'occhietto di ciascuna sezione; un ritratto di E. Tesauro; 58 tavole incise fuori testo comprendenti, ciascuna, il ritratto di uno o due sovrani entro sfarzosa cornice ovale; 3 carte geografiche incise e ripiegate fuori testo, ciascuna impressa su due facciate, rappresentanti "La gran penisola della Scandia [...]", "La vera Lombardia [...]" e "Il contato del Canavese [...]", la prima carta geografica della storia a rappresentare quel territorio. L'opera è la seconda pregevole edizione di un volume di argomento storico, dalla splendida veste tipografica e illustrativa. L'edizione originale reca al frontespizio la data 1663, ma (a differenza dell'impressione in esame) manca del ritratto dell'autore. Emanuele Tesauro ebbe un ruolo guida nella vita culturale della corte sabauda: storiografo, tragediografo, si distinse come teorico in ambito retorico e letterario. Nell'opera in esame vengono narrate le lotte che varie popolazioni straniere (fra cui i Goti e i Longobardi) intrapresero per il dominio dell'Italia fra la fine del IV e l'inizio dell'XI secolo. Alla realizzazione delle tavole contribuirono i migliori artisti della corte sabauda: dal pittore lorenese Charles Dauphin, al suo collega fiammingo Jan Miel, all'incisore francese Antoine De Pienne. Esemplare in ottimo stato conservativo; interno marginoso e fresco, lievissima ingiallitura a qualche carta.
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