GALLUCCI, Giovanni Paolo (1538-c.1621).
-THEATRUM MUNDI, ET TEMPORIS. IN QUO NON SOLUM PRECIPUAE HORUM PARTES DESCRIBUNTUR...
GALLUCCI, Giovanni Paolo (1538-c.1621).
THEATRUM MUNDI, ET TEMPORIS. IN QUO NON SOLUM PRECIPUAE HORUM PARTES DESCRIBUNTUR...
Legatura coeva in piena pergamena floscia; autore e titolo manoscritti longitudinalmente al dorso. (16)-478 pagine numerate, doppia numerazione delle pagine 280 e 281 una delle quali risulta incolalta alla pagina seguente ; al fine, 1 tavola fuori testo più volte ripiegata (cm 34x36 ca,) con tabelle di numerazioni; frontespizio con titolo e marca tipografica a silografia. All'interno, 95 diagrammi silografati, di cui 44 con parti mobili (dovrebbero essere 50). In totale le parti mobili risultano essere 59 (su 70); rispetto all'esemplare presente alla Munchen Library ne risultano mancanti 11 ed esattamente; p.83 (2)-p.101 (1)-p.113 (1)-p, 131 (2)-p.155 (1)-p. 201 (2)-p.225 (1)-p. 227 (1)- Inoltre sono presenti 48 silografie delle costellazioni greche classiche, ciascuna preceduta da un catalogo delle stelle che le compongono con le loro coordinate e dimensioni, e mostra una magnifica raccolta di figure mitologiche. Le posizioni delle stelle sono prese dal catalogo di Copernico. Seconda edizione, la prima nel 1588 dello stesso editore. del Theatrum mundi di Giovanni Paolo Gallucci, considerato il primo atlante celeste moderno. Questo atlante del XVI secolo fu il primo a utilizzare le coordinate copernicane per la posizione delle stelle. In sei libri, Gallucci fornì ai suoi lettori un panorama della fisica terrestre e celeste, splendidamente illustrato con numerose xilografie. Gallucci lo dedicò a papa Sisto V, che aveva bandito tutta la letteratura astrologica nel 1586, cercando di convincerlo a concedere un osservatorio astronomico. Al suo trattato astronomico aggiunse anche note mediche, riguardanti l'influenza delle costellazioni e dei segni zodiacali sul corpo umano e quindi sulla salute umana. L'opera divenne molto popolare, probabilmente in parte a causa delle numerose illustrazioni. Ciò lo rende non solo il primo atlante celeste moderno, ma anche una delle opere astronomiche più importanti e apprezzate del XVI secolo. Esemplare in discrete condizioni, legatura con piccole lacune al dorso e tracce di consunzioni; lieve gora all'angolo inferiore esterno alle prime carte; leggera gora al margine inferiore delle ultime carte; interno fresco e bene imprresso; segnalata mancanza di 11 volvelle.
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